Attività principali:
- Casa di formazione per le giovani in discernimento
- Punto di riferimento per le adozioni a distanza
- Collaborazione con le attività dell’educandato e della Scuola materna a Moratuwa
- Attenzione e aiuto ai poveri del territorio
- Pastorale parrocchiale
- Pastorale giovanile
Apertura:
La Comunità di Koralawella, in Sri Lanka, è stata aperta il 26 Aprile 2006 con 2 suore e una postulante. È una casa destinata all’accoglienza delle giovani che desiderano fare esperienza della nostra vita religiosa, in vista del discernimento vocazionale.
La storia della costruzione di questa casa è legata ad una storia di dolore di due genitori, straziati dalla morte della giovane figlia universitaria, che, con la grazia di Dio, hanno trasformato il loro grande dolore in atto di grande amore, in vittoria dell’amore sulla morte.
I coniugi Favara Antonio e Amelia, una coppia di sposi italiani della città di Catania, dopo aver perso la figlia Ilaria in un tragico incendio a Parigi, dove studiava, hanno deciso di donare la somma di denaro del suo conto per un’opera di bene.
Il Signore, tramite i misteriosi disegni della Sua Provvidenza, ha fatto incrociare il percorso di dolore dei coniugi Favara con il nostro Istituto. Grazie a questa donazione nel 2006, è stato possibile costruire la casa di Koralawella, dedicata e intitolata alla loro giovane figlia “Ilaria Favara”.
Contesto:
Lo Sri Lanka è un Paese a maggioranza buddista, ma sono presenti anche altre religioni: musulmani, induisti, ecc…. I cattolici sono una minoranza. Nonostante questo, grazie a Dio, le religiose sono accolte e godono della stima di tutti; le suore sono bene inserite in parrocchia e nella società. La gente ha un grande rispetto per le suore e apprezza la loro presenza.
Attività principali
La comunità quotidianamente collabora con le sorelle della comunità di Moratuwa e condivide gli impegni nella gestione della scuola materna e dell’Educandato.
Ogni suora della comunità offre la propria disponibilità nell’accogliere, ascoltare e aiutare le persone che vengono nella loro casa. Tutte le persone che bussano alla porta affermano che la casa delle suore è un luogo dove si trova pace, tranquillità e serenità.
La casa delle suore è come un centro di ascolto dove passano tanti giovani ed adulti che vengono a chiedere consigli e a condividere con le suore le situazioni della loro vita. Alcune persone chiedono alle suore di venire a pregare con loro. Altre vengono per lavorare insieme alle suore e le aiutano a preparare le attività della pastorale nelle parrocchie e dell’educandato di Moratuwa.
Con i giovani sono impegnate:
- nelle giornate vocazionali che ogni anno il Cardinale istituisce per i giovani;
- nelle giornate vocazionali della parrocchia;
- nelle giornate di ritiro, incontri di preghiera, adorazioni con i giovani;
- nei momenti di condivisione della vita spirituale e morale realizzati per i giovani, nella loro casa che per loro è diventata un punto di riferimento.
Svolgiamo molte attività anche nella nostra parrocchia dedicata a san Michele Arcangelo, nella catechesi, nell’animazione liturgica, come ministri straordinari dell’Eucaristia per la visita agli anziani e agli ammalati.
Adozioni a distanza
La casa di Koralawella è il punto di riferimento per i bambini che sono sostenuti nel loro percorso di crescita da una adozione a distanza. Gli ultimi giorni di ogni mese le suore accolgono i bambini che hanno adozioni a distanza con i loro familiari.
Sono tanti i poveri che bussano alla porta della comunità di Koralawella. Alcuni non hanno nessuno in famiglia che guadagni qualcosa, altri sono poveri perché il padre sperpera il poco denaro guadagnato con l’alcool e non porta i soldi a casa. La maggioranza lavora a giornata, per cui se viene chiamata riceve il salario giornaliero, diversamente non ha nulla. Ci sono orfani che vivono con i nonni. C’è, infine, chi vive la propria povertà senza chiedere niente perché crede di non meritare l’aiuto degli altri. Le forme di povertà sono molte e quindi anche il modo di rispondervi deve essere diversificato.
Il nostro primo impegno, come religiose presenti sul territorio, è quello di presentare tutte queste situazioni al Signore nella preghiera, di essere sempre disponibili all’ascolto e all’accoglienza quotidiana di tutte le persone. Forti della grazia che dona il Signore noi Oblate rispondono concretamente alle richieste di tutti, perché si estingua l’angoscia della disperazione e rinasca il seme della speranza. Per alcuni acquistiamo gli alimenti, le medicine, i vestiti; per altri paghiamo l’affitto della casa; ad alcuni bambini adottati a distanza paghiamo mensilmente il dopo scuola. Quando si adotta un bambino, si adotta tutta la famiglia, perciò siamo attente a provvedere a tutte le necessità delle famiglie da cui provengono i ragazzi. Le adozioni a distanza sono una grande benedizione per le famiglie bisognose.
Chiediamo al Signore di benedire e proteggere tutti i benefattori che ci stanno aiutando a portare avanti i progetti in favore dei più bisognosi.
La forza per affrontare tutte le situazioni difficili che quotidianamente incontriamo, oltre che dalla grazia del Signore, viene dalla vita fraterna che svolgiamo in comunità. Questa esperienza fraterna e spirituale è il sostegno della vita apostolica. La vita comunitaria è anche un importante sostegno per testimoniare il grande amore che Dio ha per tutti. Se qualcuna non riesce a fare qualcosa, può contare sulla sorella e non si sente sola. Così è possibile lavorare sempre per la Gloria di Dio e il bene dei fratelli.
L’apostolato è per tutte noi suore Oblate una grande opportunità di crescita, poiché le persone che incontriamo ci insegnano molte cose con l’esempio della loro vita, soprattutto i più poveri. Vivere in Sri Lanka, in un Paese così bisognoso, significa conoscere e accogliere persone che si trovano in grandi difficoltà e sono costrette alla lotta quotidiana per la sopravvivenza. Alla mancanza di soldi e di cibo, si associano i problemi familiari: mariti che non lavorano o che spendono nel divertimento i soldi che guadagnano, mentre altri picchiamo le proprie mogli e le abbandonano con i figli. Vivendo insieme a queste persone, si impara ad ascoltare, ad essere pazienti e ad apprezzare la vita.
Nell’educandato di Moratuwa sono state avvicinate le mamme dei bambini adottati e con esse si è costituito un gruppo di volontarie. Le mamme aiutano a pulire e a cucinare. Sono disponibili per aiutare in qualsiasi lavoro, collaborano sempre con tanta gioia. Anche tra di loro c’è una bella comunione: si aiutano e si scambiano tra loro ciò che hanno, dicono che solo così possono contraccambiare il servizio che viene offerto ai loro figli. È molto bello vedere tutto questo. Non solo esprimono la loro gratitudine con tanta gioia, ma vengono volentieri: vivono momenti di pace, di distensione e recuperano nuova forza per andare avanti. Tutto questo dà forza e coraggio anche a noi suore.
Noi suore della missione di Koralawella vogliamo ringraziare con tutto il cuore, prima di tutto il Signore e la Vergine Maria, poi l’Istituto per tutto l’aiuto e il sostegno che sempre viene donato.
Cristo, assumendo la condizione umana, spogliò se stesso fino a dare la vita. Anche noi suore Oblate, rese partecipi della oblazione redentrice di Cristo, vogliamo donarci totalmente a Lui, mettendo al servizio dell’Istituto tutto ciò siamo e tutto ciò che possediamo.